giovedì 22 dicembre 2016

Lettera ad una maestra distratta

Cara maestra,
ti scrivo come fossi una mia amica, anche se sei in effetti la persona più lontana dai canoni che io cerco in un amico, ma mi sforzo di parlarti col cuore e ti chiedo…perché?
Perché hai scelto di intraprendere questa carriera, o perloméno perché non hai deciso di mollare quando sentivi che la rabbia e lo stress ti facevano tremare la voce e fremere le mani!?
Perché hai guardato negli occhi decine e decine di mamme come me e col freddo nel cuore hai fatto finta di accogliere i loro figli con amore?
Lo sai quanto costa a noi mamme lasciare un pezzo di anima in mani che non siano nostre? Forse si perché sei una mamma anche tu e allora perché?
Lo sai che lavorare con i bambini non è solo un lavoro ma una vera e propria vocazione? I bambini non sono piccoli uomini ma sono piccoli esseri che diventeranno uomini, sono pagine intonse pronte ad essere scritte e benché tu forse non ne abbia tenuto conto, anche tu contribuirai a renderli gli uomini di domani!
Se urli ad un bambino, se lo giudichi, se lo allontani, se lo minacci, se lo beffeggi lui non ne prenderà semplicemente atto, lui respirerà ogni singolo urlo, metabolizzerà ogni singolo strattone, lo farà suo lo ingoierà boccone dopo boccone e inizierà a nutrirsene fino a pensare che quello sia il pasto che merita!
Un bambino “cattivo” è un bambino che un adulto ha deciso di etichettare così perché non ha avuto il tempo di fermarsi a pensare e ha ceduto il passo al pregiudizio, ma lui tutte queste cose non le sa, non può ancora saperle…ma tu si!
Mentre sei occupata a portare a termine la giornata non ti accorgi che nel frattempo ti sei lasciata sfuggire uno sguardo, una richiesta d’attenzione, hai urlato per un giocattolo lanciato, per un litigio, hai attraversato la tua giornata ma non ci sei mai davvero passata dentro perché altrimenti ti saresti accorta del fatto che quelle urla, quegli spintoni, quei no erano tutti segnali affinché ti accorgessi di un disagio che fa molto meno rumore di una sedia che sbatte ma che dentro logora!
Eh si tu sei distratta, distratta perché devi portare lo stipendio a casina e i soldini servono a tutti, eccome se servono, ma tu presti un servizio che lascia il segno, dentro certamente e purtroppo a volte anche fuori!
Quando hai cominciato ad essere distratta? Quando i bambini hanno cominciato a diventare per te un “servizio da portare a termine” anziché dei tesori da coltivare?
Forse io vivo nel mondo delle favole quel mondo in cui lascio il mio bimbo al mattino a facce sorridenti, che una volta chiusa la porta non si trasformano in una maschere di terrore,  vivo in quel mondo in cui mi auguro che il mio piccolo si faccia strada fra i suoi simili e faccia sentire la sua voce come può, come può non come pensi che lui debba potere…
Sono una di quelle sognatrici che spera ancora che tu gli dia il tempo necessario per essere ciò che davvero e non ciò che tu ti aspetti, sogno di tornare a prenderlo e di non trovarlo con i lacrimoni o accasciato su un banco col visino stretto fra le manine che provano a sostenere la pesantezza di un’altra giornata in cui lui era quello “cattivo”, senza regole e prepotente.
Ti chiamo distratta, ma tu lo sai che sei anche molto altro, altro da cui voglio restare lontana cosi lontana da poter pensare di cancellare il nero che hai disegnato nella sua piccola anima, speranzosa che ci siano moltissime altre maestre ancora attente al perché un giorno hanno deciso di forgiare le menti e i cuori di piccoli esseri che diventeranno i noi di domani!
Io sarò una mamma sognatrice…ma tu resti una maestra distratta che però ha ancora il tempo di tornare a sognare.
Grazie
Una mamma qualunque

martedì 12 aprile 2016

Mamma full time...cercati un lavoro!





Le volte che mi sono sentita dire la fatidica frase: "Tu lavori? No per ora ho deciso di non riprendere! Noooooo devi trovarti un lavoro è per il tuo bene!" non le conto più!
Ora esattamente cosa intendano per "è per il tuo bene" mi sfugge, però ciò che mi sfugge ancora di più è come facciano a non vedere che io un lavoro ce l'ho già! Eh si, un contratto full time H24, non retribuito, senza ferie, con pause pranzo e pipì non sempre assicurate, con due capi anziché uno e una marea di colleghe sulla mia stessa barca! Faccio la mamma!!! Cosa esattamente non è chiaro?
Eppure il leitmotiv alla fatidica domanda è sempre lo stesso! Avvilente per chi ha volutamente deciso di dedicarsi completamente ai propri figli per i primi anni della loro vita no?
Certo può capitare che mi sentano dire che sono stanca, che vorrei staccare, che vorrei un time out, che vorrei poter mangiare e bere quando lo desidero ma sento lamentele analoghe da chi lavora fuori casa con uno stipendio, con pausa pranzo, con ferie e malattie retribuite e chi più ne ha più ne metta...ora senza denigrare nessuno, perché al mondo ognuno fa ciò che può, perché la risposta alle mie lamentele dovrebbe essere un altro lavoro??
All'inizio mi ci soffermavo anche a pensare al perché così tanta gente tendesse a considerare quello della mamma un "nonlavoro" poi ho capito che è perché si svolge in casa...e quindi non si vede!!! Un po' come la vertebra di moffetta di Aldo, Giovanni e Giacomo
 :-) !!!
Tutto quello che si svolge fra le mura domestiche non è poi così degno di nota, in fondo cosa si fa? Ci si alza stanche come fosse mezzanotte ed invece sono appena le 7, si prepara la colazione trucco e parrucco per tutti, si fanno manovalanze in giro affinché la casa continui a mantenere una parvenza civile e non assomigli ad un sito archeologico ancora da stanare e poi comincia il bello a seconda dell'età del pargolo e nel mio caso pargoli... quando erano piccini ed anche adesso che hanno 3 anni diciamo che non mi annoio mai, fra vomitate doppie, cacche triple e anche quadruple, pappe sminchiate ovunque, gattonamenti crudeli, scalate di mobili, passeggiate al parco dove in pratica si sente solo la mia voce che intona in La maggiore i nomi dei bimbi, rientro a casa fradicia anche se fuori ci sono 2 gradi, tanto che a volte non so se ho fatto il tratto a nuoto o a piedi! Riposino che vorrei fare io ma loro rimbalzano, ancora pappa, merenda, giochi, poi fra uno svenimento e l'altro gemellare, pulisco anche casa, li rilavo, li ricambio e poi forse poi ricordo che sin dal parco mi scappava la pipì! Devo continuare o mi posso fermare al pomeriggio?
Ecco dopo tutto questo mi sento dire che dovrei cercarmi un lavoro....ma perché piuttosto non mi consigliate una spa, un massaggio, una vacanza...non un altro lavoro! Ma scusate se a voi lavoratori di classe energetica A++ capitasse di descrivere la giornata di lavoro in cui siete giustamente stravolti e di tutta risposta vi consigliassero di trovare oltre quello un altro lavoro voi come rispondereste? Nooooo non si dicono le parolacce eh!
Quindi vi siete risposti da soli no?
Questo non voleva minimamente essere un post denigrante per le mamme lavoratrici e un'ode a noi reiette mamme full time, assolutamente no!!! Mi hanno insegnato che ognuno nella vita costruisce intorno a sé ciò che meglio gli riesce, a seconda delle necessità e delle cose della vita, quindi evviva la mamma manager, la mamma libero professionista, la mamma casalinga etc etc ma vi prego...sfatiamo il mito che a noi mamme full serva un lavoro!!!
Io ho scelto di raccogliere ogni singolo vomito dei miei figli, di cambiargli ogni singolo panno, mutandina, vestitino, di asciugargli ogni lacrima e cogliere ogni sorriso, curare un ginocchio sbucciato con un cerotto ed un bacino e toccare la fronte bollente durante un febbrone, io l'ho scelto perché meglio di così non posso fare, l'ho scelto perché ho potuto sceglierlo ed invece tante mamme al mattino salutano con l'amaro in bocca i loro figli sapendo che si perderanno irrimediabilmente qualcosa di loro, ma sanno anche che la vita gli riserverà tantissimi altri momenti meravigliosi e per questo si rimboccano le maniche! Io posso stare con i miei bimbi, ma posso anche dire di essere stanca no? E dunque anche se mi lamento lasciate che questo cada nel vuoto senza leggerlo necessariamente come la voglia di cambiar vita! 

Sono una mamma FOOL TIME e nella mia follia lavoro anche se non si vede...io sono una vertebra di moffetta! E voi?

lunedì 29 febbraio 2016

La botola tascabile delle mamme!


Sono praticamente certa che almeno una volta nella vita abbiate sperato che il pavimento vi offrisse un'opportunità! Quale? Quella di essere risucchiate repentinamente in una botola segreta affinché non lasciaste la minima traccia di voi dopo la figuraccia che si è appena consumata sul vostro conto!!!
A me succede almeno una volta al giorno!
Mi spiego meglio, noi mamme ci svegliamo con le migliori intenzioni, quando ci svegliamo eh...perchè potrebbe anche capitare che dal sonno alla veglia nulla ci separi, ogni santo giorno immagino che il mulino bianco si impossessi di casa mia, ma ahimè vengo molto spesso smentita!
Ma il problema non è tanto in casa, ma quando i nostri dolci e amorevoli pargoli decidono di farti perdere definitivamente la dignità per strada, nei luoghi pubblici più affollati, a scuola, al parco e chi più ne ha più ne metta!
I mie eredi al trono prediligono la scuola i vostri? Cominciamo dal mattino, mentre tutti e dico tutti gli altri compagni collaborano amorevolmente con i loro nonni, genitori, tate e animali domestici, i miei figli rosicano per la qualunque ed io che ho ancora bisogno di uno straccio di vita sociale devo contenere le reazioni per limitare al massimo i tso!
Adesso i miei bimbi sono più maturi di un anno fa, ma quanto ero bella quando il principe di casa si aggrappava ai miei capelli facendomi lo scalpo stampagnandomi una centra in pieno viso lasciando il tatuaggio delle cinque adorabili ditine? Incrociavo lo sguardo delle altre mamme che fra un misto di pena ed empatia mi regalavano un sorriso ed io pensavo...Gesù, se è vero che tieni ad ogni singola pecorella del gregge, perché non mi risucchi in una botola ADESSO senza lasciare la minima traccia? E niente, mai una volta che mi avesse ascoltato!
Cosi ho pensato che se qualcuno brevettasse una semplice quanto meravigliosa botola portatile potrei usarla al bisogno...e che bisogno!!!
Volete che vi racconti una giornata tipo? Bene da dove comincio...tralasciamo il mulino stanco che si consuma a casa e arriviamo al nido, sistematicamente gemella A rosica per qualunque cosa le passi per la testa: il sole, la pioggia, le nuvole, perché non piove, perché piove, perché il sole è accecante, perché il buco dell'ozono diventa sempre più grande, perché il riscaldamento globale e potrei andare avanti per ore...di conseguenza NON collabora manco morta, anzi si mette fisicamente di traverso, traverso a me che provo a farla uscire dall'auto senza che il gemello B  raggiunga a piedi l'acqua dei navigli, allora con voce amorevole provo a farla collaborare ma niente lei passa sul giuridico/penale : Mamma perché mi tiri? Mi stai stringendo troppo la mano mi fai male!! Tu in quel momento la insulteresti (amorevolmente eh) con le peggio cose che ti vengono in mente ma devi sempre ricordare che A). sei per strada e B). lei potrebbe usare quelle parole contro di te...e lo farebbe eh!!!
Recuperata anche lei dall'abitacolo ho già la faccia rosso pompeiano, sudata marcia e il cuore a mille, e voi direte, vabbè dai tutto qui? E..... no! Adesso bisogna che collaborino affinché diano la mano e non facciano guai per strada, mi invento le storie più efferate sulle automobili affinché colgano (magari anche troppo forte) che queste possono fare moooolto male! Giunti a scuola ovviamente si dispongono in ordine sparso e prego i santi tutti affinché si siedano mettano le ciabattine e si dirigano a passi lunghi e ben distesi verso le porte della mia libertà!
Liberà che dura il tempo che la giornata scolastica finisca e qui viene il bello!!Recuperare due gemelli stanchi di 3 anni, da sola piccolo inciso, che hanno voglia di fare tutto ma dico tutto tranne che vestirsi e tornare a casa!
Arrivo già con le pastiglie della pressione alla mano, perché so che mi serviranno, eccome che mi serviranno, mentre tutti i compagni in completa serenità consumano la loro merenda senza fare una piega, i miei corrono a destra e a manca senza una meta, purché io mi esaurisca in amicizia! Catturato il primo gemello mi rimetto nelle mani di quelle sante donne che a turno salvano l'altro gemello dalle porte che portano all'uscita! Una volta agguantato lui ovviamente sarebbe troppo facile se collaborasse e si vestisse, no lui deve contorcersi come nei peggio film sugli esorcisti, assume le posizioni meno naturali che esistono e accompagna il tutto da urla dilanianti che possono essere state causate da un aeroplanino perso o conteso, dalla fame, dalla voglia di continuare a giocare in sezione oppure più semplicemente da un acaro della polvere fuori posto!
Più lui si dimena più tu pensi...no ti prego diamo almeno l'impressione di essere anche un minimo sani di mente per favore, nel frattempo senza neanche accorgermene sono a pelle d'orso distesa sul pavimento che provo ad infilare quelle bellissime scarpe che ovviamente diventano delle trappole infernali quando hai fretta! A quel punto mi posso tranquillamente inventare che a scuola sono arrivata a nuoto visto che ormai grondo da tutti i pori, ah la temperatura del nido a quell'ora è peggio di quella del centro della terra all'ora di punta, recuperati i quattro stracci che ci appartengono li trascino di peso fuori ma devo ricordare di portare con me gli zainetti, le sacche dei cambi, la barbie, il peluche, la macchinina, la ruota panoramica e lo scivolo del parco che hanno deciso di portare con se al mattino!
Io ci provo a mantenere la calma ma la tonalità della mia voce vira da...Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente, a Carrie lo sguardo di Satana sul finale! Nel frattempo le figuracce si sprecano, si sente solo la mia voce, e le loro urla...tutta spettinata, pezzata e carica come un mulo...ditemi voi se una botola dove essere risucchiata per sempre non sarebbe un dono della terra?